Impianto sperimentale di biomasse con produzione innovativa e sinergica di energia elettrica (1,416 MWe) e di biocarburante da gassificazione al plasma

 Il progetto ha l'obiettivo di acquisire informazioni dirette sulla fattibilità tecnologica del processo di gassificazione al plasma di rifiuti pericolosi, attraverso una sperimentazione condotta su un mini-impianto di dimensioni ridotte ma commerciali e tali da fornire informazioni tecniche significative non influenzate dall'effetto scala, che quindi possono "guidare" verso la definizione di affidabili criteri di progetto e di gestione operativa.

 Le finalità del progetto sperimentale presentato è dimostrare come sia realizzabile negli aspetti tecnici e sostenibile in quelli ambientali un impianto, basato sulla tecnologia della gassificazione al plasma, che si pone l'obiettivo di risolvere il problema dei rifiuti pericolosi - sanitari e liquidi industriali - senza provocare alcuna emissione, e trasformarli in bio-metanolo, carburante equiparato a energia rinnovabile dalle vigenti normative comunitarie e nazionali.

 Sono parte integrante e sostanziale del progetto, la elencazione di tutta una serie di opere tese alla mitigazione ambientale delle opere a farsi.

 Le opere di mitigazioni sono state dettate dalla volontà di ridurre al massimo possibile l'impatto ambientale, anzi creando una sorta di "giardino" che va a perimetrare totalmente l'impianto, creando una continuità ambientale con l'intorno senza pregiudicare l'offerta ambientale che il sito già contiene.

 Le opere indicate sono di facile attuazione in quanto trattasi di essenze arboree comuni e qualificanti poiché congruenti con la cosiddetta "macchia mediterranea", ovvero non dissimili alla realtà ambientale limitrofa. Infatti le essenze scelte sono il mirto, l'oleandro, il gelsomino e lauroceraso, allevati a siepi con altezze variabili. Si sono previste anche alberature di cipressi e ginepri con l'ufficio di qualificare l'area anche in altezza. Infine si è previsto un percorso (pavimentato con elementi in cotto) interno alla "fascia a verde" che perimetra l'intera area d'intervento; esso assicurerà una facile manutenzione della stessa fascia di verde tanto da seguire negli anni di esistenza dell'impianto un proficuo sviluppo naturale.

Planimetria con indicazione dei materiali e delle opere di mitigazione

tavola 3
  1. CIPRESSO
  2. GINEPRO COMUNE
  3. GELSOMINO
  4. MIRTO
  5. OLEANDRO

Cupressus sempervirens

Cipresso Famiglia: cupressacee
Altezza: 10 metri
Il nome deriverebbe dal greco "kuparissos" a ricordo del nome di un giovane greco cambiato da Apollo in Cipresso. Il Cipresso è una conifera originaria dei paesi mediterranei orientali, ma diffusa in tutto il mediterraneo. In Italia, pur non formando boschi allo stato naturale, è stato spesso introdotto nei rimboschimenti.
Albero di seconda grandezza, raggiunge anche i 25 metri, di lento accrescimento e molto longevo (fino a 2000 anni). Ha tronco diritto che raramente supera i 50 cm di diametro.
Il Cipresso è una pianta coltivata per motivi ornamentali in alberature stradali, parchi, giardini, cimiteri e impiegata come siepe frangivento. Fornisce un legno, compatto e di grandissima durata, molto apprezzato per la costruzione di mobili, serramenti e sculture.
Dalla distillazione di foglie e rametti si ottiene l'"oleum cupressi", un'essenza impiegata dall'industria farmaceutica.

Juniperus communis

Ginepro comune Famiglia: cupressacee
Altezza: 10 metri
Il Ginepro comune è un arbusto ramoso o alberetto sempreverde, alto da 1 a 10 metri, con foglie lineari-aghiformi, pungenti, riunite in verticilli di 3.
La pianta è dioica con piccole infiorescenze, quelle maschili sono piccoli coni ovoidali di colore giallastro, quelle femminili sono piccoli coni di colore verdastro.
È un arbusto comune in luoghi aridi, incolti o boschivi fino ad altezze di 2.500 m s.l.m., con alcune sottospecie adattate alle alte quote, dalle caratteristiche bacche aromatiche di colore blu.
Le numerose varietà, con foglie di colore verde-azzurro dal gradevole odore di essenza resinosa, vengono coltivate per decorare parchi, ampi giardini e boschetti di conifere.

Jasminum officinale

Gelsomino Famiglia: oleacee
Altezza: 4 metri
Il Jasminum officinale, o Gelsomino comune, è un'arbusto dal portamento rampicante che può raggiungere i 5 metri di sviluppo ed è diffuso a scopo ornamentale per la bella fioritura dal gradevole profumo.
Ha foglie imparipennate,caduche a forma lanceolata, appuntite all'apice. I fiori, di colore bianco, sono molto profumati e sono riuniti in infiorescenze terminali o ascellari. II frutto è un follicolo che quando maturo libera dei semi piumosi.
Pianta che necessita di almeno alcune ore al giorno di irradiamento solare, ma può sopportare una temperatura di alcuni gradi inferiore allo zero.
Per svilupparsi al meglio le piante rampicanti necessitano di graticci, oppure possono essere poste nei pressi di un muro che funga da sostegno.

Myrtus communis

Mirto Famiglia: myrtacee
Altezza: 4 metri
Il Myrtus è un genere di piante della famiglia delle Myrtaceae; esso è un arbusto sempreverde dall'aspetto eretto e cespuglioso, originario dell'area del Mediterraneo; cresce tipicamente in mezzo alla macchia mediterranea.
Il nome del genere deriva dalla parola greca myron che significa 'profumo' per il caratteristico aroma sprigionato dalle foglie quando vengono stropicciate.
Il genere comprende solo due specie arbustive; il myrtus communis presenta fioriture abbastanza appariscenti ed è una specie spontanea delle regioni mediterranee, comune nella macchia mediterranea o nelle zone cespugliose o collinari prospicienti alla costa.
Le foglie sono aromatiche, di forma ovale e colore verde scuro.
I fiori, bianchi e solitari, sono costituiti da 5 petali, sono profumatissimi e nascono a partire dalla metà dell'estate; la pianta continua poi a fiorire fino all'autunno.
II Myrtus può raggiungere anche i 3 metri di altezza e di diametro; grazie alla forma compatta viene utilizzata per la formazione di siepi.

Nerium oleander

Oleandro Famiglia: apocynacee
Altezza: 2 metri
L'oleandro è un arbusto sempreverde originario dell'Asia, ma naturalizzato e spontaneo nelle regioni mediterranee e diffusamente coltivato a scopo ornamentale.
L'oleandro ha un portamento arbustivo, con fusti generalmente poco ramificati che partono dalla ceppaia, dapprima eretti, poi arcuati verso l'esterno. I rami giovani sono verdi e glabri. I fusti e i rami vecchi hanno una corteccia di colore grigiastro.
Le foglie, velenose come i fusti, sono glabre e coriacee, disposte a verticilli di 2-3, brevemente picciolate, con margine intero e nervatura centrale robusta e prominente. I fiori sono grandi e vistosi, a simmetria raggiata, disposti in cime terminali.
Le varietà coltivate sono a fiore doppio e sono quasi tutte profumate.
La fioritura è abbondante e scalare, ha inizio nei mesi di aprile o maggio e si protrae per tutta l'estate fino all'autunno.

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Elaborazione grafica tridimensionale
arch. Generosa Trignano

Progettista e Coordinamento tecnico
arch. Alfredo DePasquale
Studio DEPASQUALEPROGETTI
Battipaglia (SA)