Cosa rappresenta il territorio di Olevano sul Tusciano nel panorama dei Comuni della Provincia di Salerno?

 Potremmo dire che il nucleo abitato ha vocazioni turistiche forse perché è conosciuto in ambito regionale, per l'esistenza della grotta dedicata, come tante nel meridione d’Italia, al culto del guerriero Longobardo San Michele. Luogo naturale di antica frequentazione umana, con tracce indelebili di culto bizantino.

 Formulando una ipotesi di visita, si potrebbe esplorare la grotta di Nardantuono, che è un ramo della grotta principale, il "Giardino del Papa", oppure soffermarsi alla cosiddetta “cella di San Vincenzo”. Merita una tappa l’antico monastero dedicato a Santa Maria di Costantinopoli caratterizzato da una impostazione architettonica, canonica, quale esempio di struttura conventuale; la visita al Monastero potrebbe essere significativa specie per il belvedere sulla valle dal suo “ortus conclusus”.

 Si potrebbe anche dire che le zone del centro storico risparmiate, dalla foga distruttiva della legge post terremoto, possono essere luoghi di un itinerario per la valorizzazione dei caratteri stilistici e costruttivi che unitamente alle chiese e oratori danno senz’alto soddisfazioni alla vista. Altre opportunità porterebbero essere le testimonianze di cultura materiale di antichi frantoi.

 Sicuramente, si potrebbe dimostrare, con documenti e studi, che i ruderi del Castello, (castrum olibani) creato nel seno della roccia affiorante, sull'omonimo monte possono rappresentare un sito notevole da valorizzare, specie se letto all’interno della rete di difesa con cui è allineato, ovvero “Terra Vecchia” di Giffoni, Castel Nebulano di Montecorvino e la piccola porzione originale del Castelluccio di Battipaglia, fino al castello di Capaccio.

 Studiosi locali, con argomentazioni convincenti, potrebbero sicuramente dimostrare la presenza di antiche strutture anche di tarda epoca Romana (Santa Maria a Corte), lette come testimonianze longobarde poste su vie di comunicazioni e di collegamento con la Piana del Sele. Si Potrebbe documentare, inoltre, la presenza di diverse chiese antiche poste lungo il fiume compresa quella affrescata (antica chiesa di San Rocco) puntualmente distrutta da sprovveduti, con getti di cemento armato senza controlli da parte della Soprintendenza, semplicemente perché la struttura non è vincolata.

 Gli ambientalisti potrebbero “sponsorizzare” le caratteristiche ambientali del tratto del Fiume Tusciano che, riesce ad essere, nel tratto del territorio di Olevano, ancora un fiume con acqua limpida prima di intossicarsi incontrando le propaggini dell’abitato di Battipaglia. Degno di nota è anche il luogo dove nel 1905 fu inaugurata un eccellente esempio di centrale idroelettrica.

 Olevano sul Tusciano potrebbe quindi essere un sito a vocazione turistica ma solo se si pianificano una serie di interventi strutturali, ovvero con creazione di uffici di supporto alla scelta politica da ancorare in maniera definitiva sul territorio “utilizzando” le risorse umane delle associazioni locali e opportuni sponsor pubblici e privati. Qualsiasi altro intervento “estivo” lascia il tempo che trova... ovvero occasione di dilettantismo e precariato.

 C’è necessità di una decisione politica (e forse anche la necessità di trovare una compagine politica sensibile al problema) che affronti il desiderio di “rappresentare” questo territorio alla Regione Campania e al nostro Sud. Scegliere da che parte stare; far associare al nome di Olevano sul Tusciano, una “veste” culturale da indossare per presentarsi al mondo culturale italiano. Bisogna scegliere quindi tra un territorio che deve trasformarsi in una meta turistica organizzata o un territorio senza anima, dove trovi un po’ di tutto e spesso ... un poco di niente; forse un luogo dove gustare una pizza, ma solo in periodo estivo, con la brezza che porta via con sé le promesse del fare.

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