Nei programmi costruttivi sviluppati nelle varie epoche, la semplicistica volontà di rappresentare un luogo divino ha dato l’opportunità a schiere di progettisti di sviluppare un caleidoscopio di indescrivibile bellezza. Il caso emblematico è l’edificio chiesa, l’ecclesia, quale luogo di partecipazione dei fedeli alla vita divina.

 Il grande filosofo Arthur Schopenhauer, in merito al bisogno metafisico dell’uomo, si è espresso in questi termini:

" ...Templi e chiese, pagode e moschee, in tutti i paesi e in tutte le epoche, attestano, nel loro splendore e nella loro grandezza, il bisogno metafisico dell’uomo, che forte e insopprimibile, viene subito dopo il bisogno fisico. Chi ha vena satirica, potrebbe certamente aggiungere che tale bisogno è un tipo modesto e che si accontenta di poco. Talvolta gli bastano favole grossolane e storielle insulse: se gli vengono inculcate abbastanza precocemente, esse gli bastono come spiegazione della propria esistenza e come sostegno della propria moralità".

Arthur Schopenhauer

 Accolgo senza riserve la tesi del grande Schopenhauer.

Volta della chiesa Santa Maria Gloriosa dei Frati, Venezia

 Fortunatamente la ferma volontà, qualche volta vacua, ovvero quasi sempre dettata da presunzione ma spesso trasformata in audacia costruttiva, è divenuta l’occasione di poter cristallizzare, un vaneggio spirituale; in una realtà, il risultato, letto sotto il profilo materialistico, offre all’umanità un immenso patrimonio artistico che si sedimenta riformulandosi nei vari stili.

 Questo bisogno metafisico ha cambiato il mondo; gran parte del genio umano ha riversato nelle arti e quindi nell’architettura, specie quella sacra, il meglio della voglia di creare, con manufatti divenuti luoghi di immensa bellezza.

 Con il pretesto di rappresentare, innalzando il recondito significato spirituale, si è creato nei secoli un costrutto intriso di cultura materiale, unico valore oggettivo che va ad acclarare senza riserve il genio dell’umanità al di là del bisogno metafisico e quindi religioso.

 Parafrasando Schopenhauer, possiamo dire che: "Le religioni sono necessarie al popolo e sono per esso un beneficio inestimabile sempre che non si oppongano al progresso dell’umanità e alla conoscenza della verità, ..." così, similmente, a parere dello scrivente, le religioni sono utili se offrono l’occasioni di produrre opere d’arte, a prescindere dal valore metafisico con cui queste opere vogliono essere vestite".

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