Luoghi, riflessioni, commenti e ipotesi di progetto, tra il piano di traffico e il programma triennale dei lavori pubblici

"Una Sibilla, interrogata sul destino di Marozia, disse: - Vedo due città: una del topo, una della rondine -. L’oracolo fu interpretato così: oggi Marozia è una città dove tutti corrono in cunicolo di piombo come branchi di topi che si strappano di sotto i denti gli avanzi caduti dai denti dei topi più minacciosi; ma sta per cominciare un nuovo secolo in cui tutti a Marozia voleranno come rondini nel cielo d’estate, chiamandosi come in un gioco, esibendosi in volteggi ad ali ferme, sgombrando l’aria da zanzare e moscerini.

- È tempo che il secolo del topo abbia termine e cominci quello della rondine - dissero i più risoluti.

Sono tornato a Marozia dopo anni: la profezia della Sibilla si considera avverata da tempo; il vecchio secolo è sepolto; il nuovo è al culmine. La città certo è cambiata, e forse in meglio. Ma le ali che ho visto in giro sono quelle d’ombrelli diffidenti sotto i quali palpebre pesanti s’abbassano sugli sguardi; gente che crede di volare ce ne, ma è tanto se si sollevano dal suolo sventolando palandrane da pipistrello.

. . . . .

L’oracolo si sbagliava? Non è detto. Io lo interpreto in questo modo: Marozia consiste in due città: quella del topo e quella della rondine; entrambe cambiano nel tempo; ma non cambia il loro rapporto: la seconda è quella che sta per sprigionarsi dalla prima."

 
Da "Le città invisibili" di Italo Calvino, Torino, 1972

Battipaglia

Una città che non si riesce a vedere come un tessuto urbano uniforme poiché fisicamente divisa in più zone per la presenza del Fiume Tusciano, della Ferrovia, dell’autostrada e della linea elettrica ad alta tensione, dove non si è mai attuato un valido piano di abbattimento delle barriere architettoniche e trovano posto ancora aree degradate non solo in periferia.
Una città dove il tessuto edilizio si presenta con un medio/basso livello qualitativo del costruito, necessitante di manutenzione straordinaria, con una ridotta dotazione di aree verdi attrezzate, sicuramente al di sotto degli standard, con una limitata presenza di arredi urbani.
Una città che non ha mai posto mano ad un recupero del centro più antico del tessuto edilizio storico, con spazi e attrezzature per i mercati settimanali e giornalieri allocati in spazi impropri e in maniera precaria, luogo dove 90 anni dopo dalla sua fondazione non si è ancora completato il sistema di adduzione di scarico reflui idrici e depurazione.
Con queste problematiche irrisolte come sarà possibile programmare uno sviluppo del territorio e attuare un’idea di vivibilità ?

Per discutere in maniera oggettiva di "vivibilità" è necessario tenere conto delle indicazioni progettuali vigenti riguardanti tre fondamentali aspetti della gestione pubblica cittadina, ovvero le problematiche indicate nel piano del traffico gli indirizzi programmatici, a breve e medio termine, che sono in luce nella programmazione triennale delle opere pubbliche e l’attuazione del "PIU’EUROPA".

   

INDICE

 
Tour in vespa per le strade di Battipaglia

CONCETTO E DEFINIZIONE DI VIVIBILITÀ

La vivibilità è il sinonimo di: benessere ambientale che i fruitori dell’ambiente urbano possono ottenere quale sommatoria di più fattori variabili a seconda dei luoghi, ma sostanzialmente afferenti una sempre maggiore qualità della vita in ambito ambientale e di servizi ai residenti.
In tal senso le buone condizioni ambientali sono la sommatoria di un continuo intervento di valorizzazione oltre che di manutenzione delle aree comuni.
La vivibilità è la reale possibilità di fruire senza affanni dell’area urbana del centro urbano con utilizzo di aree di parcheggio organizzate e luoghi d’incontro per una socialità. L’amministrazione comunale ha l’onere di organizzare e disciplinare l’accessibilità e la circolazione viaria perché quest’ultima è totalmente prevedibile, verificabile proprio per la sua caratteristica di ciclicità quotidiana.
Il traffico, l’ingorgo e la "fila" ogni giorno sembrano un’eccezione senza soluzione, tipica di una gestione approssimata della cosa pubblica.

 

Aspetti risolutivi fondamentali:

  • Regolamentazione e mitigazione degli effetti negativi del traffico viario automobilistico cittadino con sviluppo sostenibile e piano di sviluppo di piste ciclabili.
  •  
  • Identificazione di un’area centrale protetta pedonale destinata allo shopping e alla viabilità con percorsi ciclabili e pedonali.
  •  
  • Manutenzione programmata ordinaria e valorizzazione delle aree verdi attrezzate e delle strutture sportive.
  •  
  • Monitoraggio livelli di inquinamento da polveri sottili e del livello di inquinamento acustico.
  •  
  • Supporto pubblico alla programmazione di attività sociali, culturali aperte alle associazioni private con l’utilizzo delle attrezzature pubbliche.
 

La vivibilità è il perseguimento di 6 principali azioni:

  1. L’ottimizzazione funzionale delle strutture architettoniche urbane, specialmente quelle pubbliche.
  2.  
  3. La cura dei percorsi pedonali.
  4.  
  5. La creazione e la continua manutenzione di strutture per tutte le discipline sportive.
  6.  
  7. La valorizzazione delle aree a verde pubblico attrezzato per una migliore fruizione delle attività all’area aperta dei residenti.
  8.  
  9. La mitigazione dell’impatto negativo della viabilità dell’inquinamento dei veicoli e più in generale degli scarichi urbani.
  10.  
  11. La creazione di viabilità sostenibile, in primis la creazione di opportune piste ciclabili sicure.
 
Battipaglia - via del Centenario
Area polifunzionale presso lo stadio L.Pastena
Area adibita a parcheggio, ma anche a zona mercatale, contemporaneamente area nido d’amore oltre che area per spettacoli viaggianti, ma soprattutto ottima area per lo stazionamento nomadi.

Uno dei valori di verifica del livello di vivibilità è lo standard di distanze, ovvero la valutazione sui tempi massimi di percorrenza dei residenti e quindi di accessibilità (raggi di influenza) calcolati dalla residenza alle attrezzature pubbliche (parchi gioco, area verde attrezzata, asili nido e scuola, biblioteca, commercio di vicinato, uffici pubblici).
Valore definito in termini di distanza o di tempo necessario, quotidiano per raggiungerli, tenendo conto dei cicli di traffico negli orari di accesso pubblico delle stesse attrezzature. Alla luce del reale fenomeno di traffico per l’accessibilità al centro, i tempi di percorrenza tra strutture pubbliche (scuole e altro) e le residenze, non sono quantificabili.

Manifesto del primo e unico convegno (1990) sul tema della vivibilità indetto dal Comune di Battipaglia, a cura dell’architetto Alfredo De Pasquale e degli assessorati competenti.
Chiaramente “parole nel nulla” vista la situazione della città dopo 28 anni.

In ogni ambiente urbano spesso le esigenze e le aspettative di vivibilità si riducono notevolmente in periferia dove gli stessi spazi pubblici sono lasciati in totale abbandono riducendo così drasticamente le esigenze di socializzazione.

Murales di autore ignoto sui muri dello stadio

La vivibilità è anche e soprattutto l’applicazione corretta degli standard urbanistici definiti dal decreto Interministeriale del 2 aprile 1968 n. 1444, cioè 18 mq/ab. destinati a spazi pubblici ed attrezzature.
Ovvero:
- 9 mq/ab. di verde regolato,
- 2,5 mq/ab. di parcheggi,
- 4,5 mq/ab. per l’istruzione,
- 2 mq/ab. per attrezzature di interesse comune.

Gli spazi pubblici e le attrezzature di pubblico interesse che devono essere presenti per l’ottenimento delle condizioni minime di vivibilità sono: - Il verde pubblico attrezzato e attrezzature per lo sport;
- Le attrezzature di interesse comune;
- Le attrezzature per l’istruzione;
- I parcheggi pubblici.

Le indicazioni imposte per legge circa l’attuazione degli standard minimi, in termini di superfici per abitante, oggi non sono più attuali (ovvero insufficienti) in quanto il nucleo vitale del centro urbano e più in generale della città, necessità di aspetti aggreganti che vanno oltre le vecchie tipologie di attrezzature prima indicate. A Battipaglia comunque nemmeno i “datati” standard sono mai stati realizzati sia in termini quantitativi che qualitativi.

 

Traffico e viabilità urbana

Uno dei problemi totalmente ignorati dalle amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni, è quello del traffico cittadino e soprattutto dell’accesso al centro urbano che nelle ore di punta si trasforma in un semi-blocco totale alla circolazione. Non vi è stata alcuna nuova regolamentazione all’accesso sia in termini di orari, di identificazione aree preservate alla carrabilità o di percorsi alternativi.
L’unico piano di traffico realmente attuato è la creazione di rotatorie, la disciplina delle aree di parcheggio a pagamento o l’inversione dei sensi di marcia di alcune vie del centro i cui vantaggi non si sono mai manifestati, anche perché l’aumento dei veicoli ha eroso quei microscopici vantaggi attuati.
Non si ha notizia di una seria intenzione di creare una opportuna rete pubblica di percorsi urbani come valida alternativa all’uso di mezzi privati.
Senza questa ipotesi progettuale è difficile pensare ad una riduzione del caotico e pericoloso traffico cittadino.
Il traffico cittadino deturpa l’immagine stessa della città, minaccia la salute con l’inquinamento da polveri sottili riducendo al minimo gli indici di vivibilità.

 

Percorribilità pedonale senza barriere

La vivibilità è dare la possibilità alle persone fisicamente impedite o particolarmente anziane, di poter accedere alla loro abitazione e alle strutture pubbliche del quartiere, senza trovare barriere, affrontando una viabilità sicura.

 

Luoghi dell’intervento

Nella gestione amministrativa della cosa pubblica, manca la consapevolezza che tutte le aree pubbliche, compreso soprattutto quelle dei quartieri dormitori posti in periferia, devono poter concorrere alla migliore possibile immagine della città.
Non basta impegnarsi solo nel salotto buono del centro; tra l’altro non sono i quartieri periferici i maggiori serbatoi di voti?

 

Costi della vivibilità

I capitoli di spesa riferiti alla gestione delle aree pubbliche, con la previsione di costi manutentori ordinari e straordinari che prevedano miglioramento della vivibilità con aggiornamenti continui del piano di traffico, sono la parte sostanziale della gestione amministrativa. Questi capitoli di spesa non sono costi, ma investimenti, perché si trasformano in qualità della vita dei residenti e quindi innalzamento del livello di vita sociale.
Senza una adeguata previsione dei costi di gestione ovvero manutentori delle aree pubblica (di tutte le aree pubbliche), le aree urbane produrranno pericoli e soprattutto malcontento, con danni sociali incalcolabili.
Anzi si produrrà rassegnazione nei residenti i quali si convinceranno di risiedere in una porzione “B” della città, con diritti negati.

 

Vivibilità e inquinamento da polveri sottili

I contaminanti geno tossici costituenti il particolato atmosferico(Pm10,Pm25)presente nelle aree urbane, sono prodotti, in buona parte, da emissioni provenienti da combustione dei veicoli, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e loro derivati. I danni alla salute (patologie respiratorie e cardiovascolari) possono essere mitigati con interventi mirati al miglioramento della circolazione veicolare limitando ingorghi ed interventi di arredo urbano con fasce di verde urbano.
Battipaglia non è dotata di rilevatori di sostanze inquinanti disperse in atmosfera dal traffico urbano, di competenza Arpac. Risultano in atto iniziative patrocinate dal Comune con soggetti privati.
Il verde urbano può quindi sostanzialmente ridurre la pericolosità delle polveri sottili.
Basterebbe porre in opera opportune essenze verdi che hanno caratteristiche eccellenti nell’assorbire Ozono e Particolato inquinante:
1) Messa a dimora di alberature con grandi capacità di assorbimento del particolato atmosferico come l’Olmo, la Magnolia e il Frassino;
2) Creazione di aree a siepi basse e utilizzo di viti rampicanti per rivestimento di muri e coperture verdi.
La manutenzione di questo verde non può essere considerato un costo se questi stessi organismi partecipano al benessere dei residenti con la mitigazione dell’inquinamento.
Un corretto Piano Operativo Comunale deve poter prevedere progetti per la mitigazione delle polveri sottili quale intervento connesso alla vivibilità.

Il concetto di "area pubblica" se giuridicamente è ben diviso dal valore "privato", nella realtà quotidiana della nostra esistenza si sviluppa in buona parte in ambiti "pubblici": parliamo infatti della nostra strada, della nostra piazza, del nostro quartiere, del nostro parco.Tutte attrezzature fondamentali alla nostra vita.
La vivibilità è quindi il vivere con serenità e soddisfazione nelle nostre aree urbane perché esse stesse sono il prolungamento naturale della nostra abitazione.
La vivibilità è un aspetto sostanziale del concetto più ampio di "QUALITA’ della VITA".
Mentre il valore generale della "qualità della vita" si inquadra in un ambito sociale, politico afferendo anche la sfera della libertà e dello sviluppo sociale, la vivibilità è la valutazione diretta e oggettiva del livello di utilizzo delle strutture pubbliche urbane da parte dei residenti e più in generale dei fruitori della città.

 

Tentativi alla soluzione del traffico

Nei decenni passati l’unico intervento perseguito per mitigare i problemi del traffico era la creazione di sensi unici. Negli ultimi anni si sono massicciamente utilizzate le rotatorie. Ultimamente si è tentato di riorganizzare i sensi di marcia con l’intento di far convogliare il traffico centrale sulle strade laterali. Ma, insieme all’installazione dei parcometri, si è ottenuto ben poca cosa.
Il centro urbano deve invece essere riprogettato appunto dal suo "centro", ovvero l’area deve essere disciplinata al traffico (anche veicolare in ore stabilite) inteso come isola pedonale attrezzata e collegata con i più prossimi parcheggi esterni, dando continuità e sicurezza alle attività commerciali e di servizi affinché il preservare il “centro” possa coincidere anche con un suo sviluppo e crescita sociale oltre che economica.

Le piste ciclabili sono uno dei componenti progettuali tendenti alla soluzione più sostenibile per indirizzare la città verso una concreta rinascita ambientale.
Nell’ambito del primo convegno sulla vivibilità furono raccolti i pareri degli studenti di alcune scuole; le piste ciclabili furono le scelte auspicate più votate, intese quali occasioni di aggregazione e quindi di cultura.
A Battipaglia, sostanzialmente, non esistono piste ciclabili perché non sono mai esistite nell’idea stessa di “progetto stradale”, che sia di vecchia o recente realizzazione. Intervenire sulle strade esistenti con l’identificazione di una corsia preferenziale protetta è praticamente impossibile. È necessario invece prevedere nuove “piste ciclabili” progettate in un piano organico integrativo alla viabilità esistente con percorsi che possano collegare il centro abitato alla Piana e quindi al Mare.
Nel 1989,nell’ambito dei finanziamenti di cui all’art. 23 della legge 11 marzo 1988 n.67, - LAVORI DI UTILITA’ COLLETTIVA - fu presentata una proposta d’intervento (a firma dell’architetto Alfredo De Pasquale) per interventi di riqualificazione delle aree verdi urbane, sistemazione delle sponde del fiume Tusciano, costruzione di un orto botanico, creazione di una campagna di promozione per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.
Ovviamente intervento mai finanziato.

 
Battipaglia - via Mazzini

Viabilità e caos

Tra le strade cittadine principali del centro urbano, via Roma e via Mazzini, sono di sufficiente larghezza, mentre tutte le arterie connesse sono di minore larghezza e frammentate per la struttura del tessuto urbano costituito da lotti di limitate dimensioni.
La caoticità della circolazione si esaspera, quindi, anche per la presenza del flusso pedonale e la quasi totale mancanza di aree di sosta per i veicoli in transito.

 

Viabilità e sostenibilità ambientale

La vivibilità è figlia della sostenibilità ambientale; per il miglioramento dei centri abitati il problema dell’inquinamento da traffico può essere risolto solo attraverso l’utilizzo di veicoli elettrici che è l’unica risposta valida alla 'veicolabilità' del centro.
Prima che questa realtà possa attuarsi il centro abitato deve essere preservato da ingorghi e accumulo di inquinamento, diversamente qualsiasi intervento sulle strutture e attrezzature pubbliche diviene inutile.

 

Programmazione lavori pubblici e vivibilità

Il piano triennale delle opere pubbliche, contempla 49 interventi di cui 5 destinati ad opere di manutenzione straordinaria per le strutture esistenti. Sicuramente dietro la sigla "manutenzione straordinaria" si ipotizzeranno opere di adeguamento funzionale e strutturale oltre che energetico se non addirittura di adeguamento alle normative e regolamenti attuativi.
I restanti interventi programmati non riguardano interventi di riqualificazione delle aree verdi pubbliche né opere significative alla viabilità esistente.
In sostanza la situazione di 'caoticità' del traffico, il degrado e di abbandono delle aree verdi, poco attrezzate, esistenti, tutte problematiche afferenti la vivibilità, dovranno attendere fondi da capitolati di spesa ordinaria o sperare in una nuova programmazione con progetti integrati di intervento sul territorio.

 

PROGETTI DI VIVIBILITÀ

Nel 1998 fu presentato un progetto nell’ambito delle risorse della legge 11 marzo 1998, n.67, art. 23 a firma dell’Architetto Alfredo De Pasquale, circa interventi di riqualificazione delle aree verdi urbane con sistemazione degli argini del fiume Tusciano.
Nella programmazione triennale è riportata da diversi anni questa idea di progetto, la quale rimane …un’idea.

Recentemente un assessore dell’amministrazione comunale di Roma ha ipotizzato l’utilizzo di ovini e caprini al pascolo per la pulizia degli infestanti a Roma, esperienza già maturata in Germania.
L’idea potrebbe essere proposta anche a Battipaglia.

La vivibilità è un obiettivo da plasmare realizzando, con piccoli o grandi sforzi, tutte le iniziative che possono concorrere a creare un migliore ambiente urbano. Qualsiasi iniziativa però deve potersi realizzare con una condizione base: la pulizia della città.
Un piano straordinario di pulizia, sarà straordinario la prima volta, poi successivamente sarà una ordinaria condizione da cui partire per le iniziative progettuali sul campo. Tutte le amministrazioni, anche le meno valide e costruttive devono poter offrire un alto livello di pulizia della città.
Nell’ambito di una recente intervista al Sindaco -(oppure Sindaca come oggi va di moda) - pubblicata sul quindicinale “Nero su bianco”, n. 300, la stessa confessava di non avere i soldi per realizzare la pulizia straordinaria della città.
Questa affermazione pone il fianco ad una legittima riflessione a migliaia di contribuenti che potrebbero chiedersi a che cosa servono i soldi annualmente incamerati dal Comune, come la tari, forse a pagare gli stipendi, indennità di carica e premi di produzione.

Immagini create dal... vento

"Immagini create dal... vento" è il titolo di un progetto per la vivibilità presentato dagli architetti Alfredo De Pasquale e Generosa Trignano in occasione del bando comunale: esso prevede un intervento di riqualificazione al nodo stradale ”rotatoria”, uscita autostradale di Battipaglia.

Le più grandi aziende, comprese quelle ad altissima tecnologia, fondano la loro economia su un concetto economico "vecchio", ovvero la vendita della pubblicità.
Il progetto di riqualificazione della rotatoria, è correlato da un piano economico che dimostra che il suo stesso costo è ampiamente supportato dalla vendita della pubblicità collocata sulle strutture girevoli mosse dal vento e che creano una continua metamorfosi.
I ponti pedonali previsti individuano una "porta d’ingresso" alla città.

Il Rugby è una disciplina sportiva che, sicuramente più del Calcio, offre una opportunità di crescita nella lealtà del rapporto di gruppo. Infatti, con il "terzo tempo", (incontro di convivialità durante il quale si mangia e si beve con gli avversari) si materializza il senso vero dello sport.
A Battipaglia, fin dagli anni '60, si sono avute esperienze agonistiche; a tutt’oggi però manca un campo di Rugby.
La vivibilità è anche la possibilità di esprimersi con discipline sportive aggreganti che possano attrarre i giovani in una esperienza collettiva regolata da rispetto altrui.

Una condizione sostanziale per poter parlare di vivibilità a Battipaglia, ovvero per una realtà urbana moderna di oltre 51.000 abitanti è quella di aver risolto, dopo oltre 70 anni dalla sua fondazione, almeno il problema delle reti fognarie e della raccolta e regimentazione delle acque bianche cioè infrastrutture queste di base per poter sostenere dignitosamente i residenti.
Invece nel piano triennale delle opere pubbliche ovvero nel quadro istituzionale di "pianificazione delle necessità e bisogni futuri" sono ancora elencati cinque interventi riferite alle reti fognarie e di raccolta reflui meteorici, opere programmate ma in attesa di copertura finanziaria.
In tema di viabilità il programma triennale delle opere pubbliche indica diversi interventi riferiti a strade periferiche, opere sicuramente necessarie ma che hanno poco a che fare con le problematiche quotidiane del traffico di accesso al centro urbano.
In sostanza per la mitigazione del problema del traffico cittadino e quindi della volontà di recuperare un migliore livello di vivibilità dei residenti, non ci sono programmazioni in atto.
Per i prossimi anni i soliti ingorghi, file e inquinamento dell’area ci faranno compagnia.
Ma non esiste anche un piano traffico da attuare?
Le indicazioni espresse dal piano del traffico sono contemplate nella programmazione triennale lavori pubblici?

Gli effetti negativi del traffico urbano possono essere adeguatamente ridotti se si sceglie di educare i residenti ad un limitato utilizzo delle auto private e con la creazione di un servizio pubblico per il centro urbano oltre che una disciplina dei passaggi dei vettori extra urbani con itinerari tangenti al centro evitando i rischi di una sovrapposizione con la rete urbana.
Contestualmente la rifunzionalizzazione delle aree di sosta potrà sancire quindi il connubio tra un utilizzo sostenibile del centro urbano e la funzionalità dei servizi.
Per queste iniziative non previste come interventi da finanziare nel programma triennale oo.pp, è sicuramente possibile intervenire nell’ambito stesso dell’attività di progettazione degli uffici interni orientando in tal senso le progettazioni in atto nell’ambito dei finanziamenti comunitari.

 

Programma triennale delle opere pubbliche e vivibilità

Alcuni interventi del programma sono indirizzati alle tematiche della vivibilità. Per essi si presume che l’Amministrazione abbia almeno uno studio di fattibilità o almeno un progetto preliminare.
Chiaramente la complessità delle opere impone una rilettura delle stesse in un quadro generale finalizzato non a creare l’opera in quanto tale, ma a realizzare un organismo complesso di gestione della stessa città partendo dalla creazione di servizi sostenibili.
L’obbiettivo progettuale dovrà quindi essere quello di avere un luogo o più luoghi collegati con il tessuto urbano, in cui l’attività di incontro e di fruibilità dei servizi possa essere sviluppata con ridotto inquinamento ambientale e in massima sicurezza dai pericoli della viabilità carrabile.
L’istituzione di zone di traffico limitato e zone ambientali, potranno qualificare l’area del centro e quelle connesse con aree pubbliche a verde, al fine di proteggere percorsi ciclabili da realizzare come quello previsto dall’amministrazione nella programmazione triennale indicato come: “Contratto di fiume - opere infrastrutturali per la sicurezza, l’ambiente e la riqualificazione del corso del fiume Tusciano (pista ciclabile lungofiume)”
Anche per la zona litoranea troviamo nel piano triennale un intervento: la “RIQUALIFICAZIONE DELLA FASCIA COSTIERA”, che si presume possa contemplare anche il recupero manutentorio della pista ciclabile realizzata dalla provincia attualmente in stato di abbandono.
Chiaramente entrambi questi interventi sono soggetti ad un finanziamento che attualmente non risulta esservi NELLA PROGRAMMAZIONE ANNUALE DELLE OPERE PUBBLICHE, SICURAMENTE SECONDO DELLE RAGIONI VALIDE, QUESTA AMMINISTRAZIONE HA SCELTO DI DARE PRIORITA’ ALLE SEGUENTI OPERE:
Adeguamento normativa antincendio dei plessi scolastici;
Intervento viabilità e piccola area di parcheggio a Via Pascoli;
Manutenzione lastricato solaio alla scuola Fiorentino;
Manutenzione straordinaria a marciapiedi e porzioni stradali in diverse vie cittadine.

TUTTO QUELLO CHE CI SAREBBE ANCORA DA FARE È RIMANDATO IN ANNUALITA’ FUTURE. CIO’ CORRISPONDE A DIRE CHE INTERVENTI STRAORDINARI FINALIZZATI AD INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO DEL LIVELLO DI VIVIBILITA’ DEVONO ATTENDERE QUALCHE ALTRO ANNO O QUALCHE ALTRA NUOVA AMMINISTRAZIONE?

 

Decalogo pro vivibilità

  1. Provvedere ad una pulizia straordinaria generale della città con interventi programmati di pulizia ordinaria che sostengano nel tempo un livello minimo di igiene urbana al centro e soprattutto in periferia.
  2.  
  3. Predisporre una gestione contabile che preveda capitoli di spesa per la manutenzione ordinaria ed interventi di straordinarietà per i parchi pubblici.
  4.  
  5. Istituzione di un osservatorio permanente sulla “Vivibilità” ed ottimizzazione degli interventi operativi al piano traffico.
  6.  
  7. Identificazione dell’area a traffico limitato disciplinato con orari concordati con le associazioni commerciali e dei servizi operanti nel centro, con collegamenti alle aree parcheggio più prossime.
  8.  
  9. Disciplina del traffico dei veicoli pesanti con percorsi obbligatori alternativi al centro.
  10.  
  11. Accordo con ARPAC regionale per la verifica e il monitoraggio delle polveri sottile più in generale dei livelli di inquinamento atmosferico e acustico.
  12.  
  13. Istituzione di una linea cittadina elettrica per la mobilità tra area mercatino quotidiano, cimitero, centro uffici comunali, e quartieri periferici.
  14.  
  15. Creazione ed adeguamento di opportune linee stradali di connessioni veloci per il transito dei veicoli commerciali che non attraversino assolutamente il centro.
  16.  
  17. Eliminazione parcheggio su via Roma per aumentare la carreggiata utile ai due sensi di marcia.
  18.  
  19. Programmazione di uno sviluppo in attività sportive con previsione all’interno del programma triennale di strutture alternative al solo calcio.
 

CONCLUSIONI

  1. La vivibilità non è un concetto astratto; è una condizione di grande concretezza di cui sentiamo la mancanza quando camminando per la città troviamo situazioni di abbandono, di degrado e di mancanza pulizia; quando rimaniamo intrappolati nel traffico a tutte le ore del giorno; quando siamo costretti a respirare l’aria satura di polveri sottili.
  2. La vivibilità è il primo impegno civile che l’amministrazione deve poter offrire ai residenti, alle famiglie e alle nuove generazioni, tenendo conto che parliamo di una realtà urbana piccola, ma dotata di piano di traffico e un programma di opere pubbliche previste per ben 92 milioni di Euro.
  3. Forse quello che sostanzialmente manca è un vero e proprio assessorato alla vivibilità o in alternativa una commissione permanente, ovvero un osservatorio che possa verificare quotidianamente il livello di vivibilità della città, indicando le possibili soluzioni, avendo a disposizione anche un minimo di fondi su un capitolato di spesa. Questa struttura operativa potrebbe dare indicazioni programmatiche sia all’attuazione del piano di traffico che soprattutto alle indicazioni del programma triennale delle opere pubbliche e inoltre essere promotrice di richieste di finanziamento nel settore della migliore fruibilità della città da parte dei cittadini.
  4. La mancanza di finanziamenti non può giustificare la non attuazione delle condizioni per una vivibilità.

È SEMPRE NECESSARIO DARE UNA RISPOSTA POLITICA ALLE ESIGENZE DEI RESIDENTI.
I FINANZIAMENTI, SE CERCATI CON DILIGENZA POSSONO ESSERE TROVATI SIA IN AMBITO PUBBLICO CHE PRIVATO.